giulio ameglio

edicole perdute

Quando si raggiunge una certa età, si inizia a prestare molta più attenzione alle cose apparentemente non così importanti, che avevano fatto parte della vita quotidiana negli anni trascorsi, e poi, lentamente, con passaggi graduali ma costanti, cominciano a scomparire.
I chioschi delle edicole sono una di queste esistenze sempre più evanescenti. Il luogo dapprima delle bustine di figurine e degli albi a fumetti, poi dei quotidiani e delle riviste patinate, e di nuovo dei giornalini per i figli, dei biglietti degli autobus, perfino dei certificati anagrafici … Ora scompaiono, in silenzio, una dopo l’altra.
Ma mi piace pensare che, come suggeriva Ariosto, ciò che si perde nella vita quotidiana delle città, non scompaia nel nulla, ma raggiunga un altro luogo di bellezza infinita, un luogo in cui continuare a vivere, nella fantasia, nella memoria, nella immaginazione.
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